Tra desiderio e realtà: la nostra vita negli edifici
Lavoro, faccende domestiche, serate alla TV seduti sul divano: noi adulti conosciamo bene la quotidianità in ambienti chiusi e spesso non riusciamo a trovare il tempo per stare all'aria aperta. Pur sforzandoci e prefiggendoci di trascorrere più tempo all'aria aperta, studi effettuati da WHO e dalla US EPA dimostrano che trascorriamo in media 22 ore, cioè all’incirca il 90 % del nostro tempo in edifici.
Questi risultati indicano inoltre una netta discrepanza tra la nostra percezione e l’effettiva realtà. Infatti, in uno studio di YouGov commissionato da VELUX, gli intervistati hanno dichiarato che credono di trascorrere solo il 64 % del loro tempo in ambienti chiusi.
Fuori splende il sole, dentro c’è la TV sempre accesa
Sarebbe normale pensare che i bambini trascorrano più tempo nelle attività all’aperto rispetto agli adulti. Il gioco all’aria aperta dovrebbe essere una componente ovvia dell’infanzia. Scavare nella sabbiera, arrampicarsi sugli alberi, giocare a rincorrersi nel bosco o scoprire gli animaletti lungo il fiume: tutto questo fa parte di un’infanzia all’insegna dell’avventura. Ma anche in questo caso la realtà è spesso ben diversa. Cosa significa avere a casa un pantofolaio? È una domanda alla quale, naturalmente, ognuno deve rispondere per conto proprio.
Tuttavia, in un sondaggio indipendente, è stato analizzato il comportamento di gioco dei bambini tra i tre e i dodici anni. Oggi soltanto il 33 % dei bambini trascorre del tempo all'aria aperta ogni giorno. Rivangando nei nostri ricordi d’infanzia, c’è tanto gioco all’aria aperta, con qualsiasi stagione.
Il sondaggio che ha coinvolto 750 partecipanti dimostra che questo nostro sguardo al passato non ci inganna: c’è un forte divario generazionale tra la generazione attuale e l’infanzia dei nostri tempi. Il 58 % delle intervistate e degli intervistati ha dichiarato di avere giocato tutti i giorni all’aria aperta, molto più dei propri figli.
YouTube batte altalena
Sul comportamento nel tempo libero di bambini e ragazzi influiscono in modo particolare i moderni social media. I genitori si devono confrontare ben presto con domande del tipo «Da quando mettere il televisore in camera dei bambini?» e «Quando comprare il primo smartphone?». La paura di fare del proprio bambino un pantofolaio che passa tutto il tempo in casa è sempre presente.
Statistiche attuali sull’uso dei social media indicano che il 92 % dei ragazzi tra i 14 e i 15 anni possiede già uno smartphone e che le principali app installate sono WhatsApp, Instagram e Snapchat. E anche su altri canali si può passare molto tempo con i giochi online oppure chattando o guardando i tutorial su YouTube. I giochi digitali sul PC o sulla console vengono utilizzati dal 58 % dei giovani quotidianamente o svariate volte alla settimana.
Molti genitori si domandano «Quanto uso dei social media è normale?» In genere i giovani trascorrono quasi 6 ore al giorno in internet, contro le 3 giornaliere online della popolazione globale. Con una miriade di offerte, l’utilizzo degli apparecchi digitali sta crescendo esponenzialmente nella quotidianità dei nostri figli. Anche in ambito educativo i mezzi digitali vanno a integrare i metodi d’insegnamento tradizionali.
Conseguenze per la generazione indoor
Il cambiamento verso la generazione indoor lascia certamente i suoi segni sui bambini e sui ragazzi, con implicazioni sia psicologiche che fisiologiche. L’inquinamento atmosferico nelle città è uno dei temi principali della nostra società, mentre quasi mai si parla dell’aria nei nostri edifici. Invece l’aria nei nostri ambienti interni può contenere una quantità di sostanze nocive fino a cinque volte maggiore rispetto a quella esterna, anche nelle grandi città.
Il 78 % delle persone, secondo il sondaggio di VELUX / YouGov, ignora questa problematica riguardante l’aria interna. Specialmente le camere dei bambini sono spesso gli ambienti con la qualità di aria più scarsa in tutta la casa e quindi con la presenza di maggiori sostanze inquinanti. Una causa di ciò può essere la presenza di sostanze tossiche in materiali da costruzione, prodotti per la pulizia e giocattoli.
Oltre alle influenze esterne, non dobbiamo sottovalutare le nostre stesse emissioni tra le cause scatenanti: una famiglia di quattro persone ogni giorno, solamente con il respiro, espelle 1.800 litri di CO2 e 10 litri di acqua nell’atmosfera.[1] Questa scarsa qualità dell'aria nella stanza può provocare sintomi di breve durata come irritazioni degli occhi, del naso e della gola. Ma secondo la US EPA possono verificarsi anche conseguenze a lungo termine come asma o cardiopatie. Inoltre, in presenza di umidità alle pareti o formazione di muffa nelle stanze, la probabilità di ammalarsi di asma cresce del 40 %.
[1] British Standard, BS 5250: Code of Practice Control of Condensation of Buildings, 2002.
Un ulteriore effetto della vita al chiuso su bambini e ragazzi è il distacco dai ritmi normali. A questo contribuiscono anche la luce elettrica e gli apparecchi digitali. Oltre a serie ripercussioni sulla qualità del sonno, ciò può essere deleterio anche per la salute. Il 15 % dei partecipanti al sondaggio di VELUX / YouGov ha dichiarato che la carenza di luce naturale li rende tristi. Il 68 % ha confermato che il loro umore è influenzato positivamente dalla luce naturale.
La giusta dose di luce solare nel corso di un ciclo luce-buio stabile è quindi determinante ai fini di un sano bioritmo. La luce naturale, in quanto importante stimolante fisiologico e psicologico, aumenta la lucidità, migliora l’umore e favorisce il benessere. Inoltre, durante lo studio, la luce naturale può aumentare del 15 % la produttività e la capacità di apprendimento dei bambini e dei ragazzi.
Anche i bambini più piccoli hanno i loro dispositivi intelligenti e quindi siedono regolarmente davanti a uno schermo.
Portare la natura dentro la camera dei bambini
Queste sono soltanto alcune delle conseguenze dello stile di vita moderno e dell’utilizzo dei social media a cui vanno incontro i bambini e i ragazzi che fanno parte di questa generazione indoor. Anche se il progresso tecnologico ha portato enormi vantaggi per quanto concerne il tenore di vita, la sanità e l’educazione, sarebbe opportuno prendere provvedimenti anche per le conseguenze negative, in modo da rendere nuovamente vivibile la vita negli ambienti interni. E la domanda cruciale che i genitori si pongono a fronte dello sviluppo di questa generazione indoor è senz’altro «Come far avere sufficiente aria fresca e luce naturale ai miei figli?».
Già in fase di pianificazione, le abitazioni dovrebbero essere progettate in maniera tale che le camere dei bambini garantiscano una sufficiente dose di luce naturale e aria fresca. A volte magari non sarà possibile proteggere i propri figli, grandi o piccoli che siano, da tutti gli influssi negativi dei social media e della società digitale, ma ogni singola persona può comunque assumersi la responsabilità di creare un ambiente salutare tra le proprie mura domestiche. Una ventilazione frequente abbassa la concentrazione di Co2 e il carico di altre sostanze inquinanti, oltre ad espellere l’umidità. Se ciò non viene fatto, aumenta il rischio di formazione di muffa.
Per scoprire come effettuare e garantire automaticamente un ricambio d’aria frequente, legga il nostro articolo sui Sistemi Smart Home.
Sia che si tratti di soggiorno, bagno, camera da letto, ufficio, camera dei bambini o cucina:
- La luce del giorno e l'aria fresca svolgono un ruolo importante per il nostro benessere in ogni ambiente
- Con le finestre per tetti giuste, potete creare la vostra oasi di benessere per migliorare la sensazione di spazio e il clima interno