La cameretta integrata allo spazio di vita
Visualizzare la storiaTrasformazione del loft di Diana e Manuel a Losanna
Da due anni Diana si è trasferita in un appartamento nel centro città di Losanna, creato nel quadro di un progetto architettonico. La giovane donna vi abita con il suo compagno, il loro figlio George e la figlia del suo compagno, Flore.
Diana ha voluto partecipare con Manuel all’organizzazione del loro spazio di vita, in particolare alla concezione delle camere per incarnarvi la loro visione della fluidità dell’intimità. In questo, il loro approccio si costruisce intorno a una riflessione sul modo in cui desideravano vivere insieme lo spazio, visione che hanno concretizzato attraverso le diverse zone dell’appartamento, in particolare la cameretta di George, il loro figlio di 4 anni.
La fluidità dell’intimità, il filo conduttore dell’organizzazione interna
Nel quotidiano, questa fluidità si traduce innanzitutto in momenti di vita intorno alla cucina-bagno, come il ritorno da scuola, il bagno di George durante la preparazione dei pasti o ancora l’aperitivo con gli amici.
La camera del loro figlio George, anch’essa al piano terra, è l'esempio perfetto di questo approccio.
«La vita di famiglia si mescola con il resto della vita, semplicemente», si compiace Diana.
Un’intimità aperta – la camera dei bambini integrata alla vita familiare
L’ubicazione della cameretta dei bambini è stata il prodotto di una matura riflessione. Questa stanza affianca lo spazio di vita e si trova giusto accanto alla terrazza.
«Desideravamo che la cameretta di George facesse parte integrante dello spazio di vita» spiega Diana.
Una scelta guidata in questo caso da questa voglia di fluidità nello spazio, perché George si senta integrato alla dinamica generale del quotidiano e per offrirgli una vista traversante su tutto l’appartamento. Perché, anche se la cameretta è lo spazio più intimo, può anche essere un luogo aperto in cui circolano la vita e la luce.
«Anche se George è a letto, quando siamo in cucina ci sente parlare, se abbiamo ospiti, è comunque lì ed è parte della dinamica», aggiunge Diana.
La cameretta dei bambini, uno spazio di gioco che si estende al resto della casa
Se George ha la propria cameretta per muoversi in libertà, la sua area di gioco si estende anche al resto dello spazio di vita, una zona di cui il bambino ama appropriarsi, seguendo la luce che si sposta. In effetti, la luce che arriva nella stanza dalla finestra per tetti disegna un quadrato sul pavimento che segue il ritmo del sole. E a George piace mettere i suoi giocattoli intorno a questa luce in movimento. Quindi i suoi giochi evolvono con essa nel corso della giornata.
E in questo contesto l’aspetto ludico occupa un posto importante nell’organizzazione dei luoghi. Diana vede d’altra parte la cameretta un po’ come un prolungamento, una sorta di spazio fluido dello spazio diurno: «Così George si sente sempre benissimo».
Una zona di privacy definita dagli spazi e dalla luce
Anche se non ci sono porte e le stanze comunicano tra loro, la cameretta di George conserva la sua intimità grazie, da un lato, alla struttura geometrica unica, che crea zone di privacy, e, dall’altro, alla luce che si sposta da una stanza all’altra nel corso della giornata, e che finisce per modellare naturalmente lo spazio. In effetti, questa fluidità della luce è resa possibile dalla combinazione delle finestre per tetti che fanno affluire la luce all’interno, e all’organizzazione dello spazio che la lascia circolare attraverso tutta la zona. Tra l’altro, lemarquisette per la protezione dal calore di VELUX apportano un comfort supplementare, in quanto permettono di modulare la vista sull’esterno e la luce in funzione dei diversi bisogni della famiglia nel corso della giornata. Diana adora godersi alcuni momenti privilegiati:
«Spesso, appena prima di addormentarci, attraverso questa apertura sul cielo guardiamo le stelle. Ed è magnifico».
Modulazione della luce nello spazio
Nella cameretta di George, questa intimità è rafforzata dalle tende oscuranti per finestre per tetti. Consentono di attenuare la luce se ve n’è troppa durante la giornata e di creare un buio completo la sera prima di dormire.
Le tende servono anche a ridurre la luminosità o a proteggersi da un caldo troppo intenso, soprattutto in estate. Quando sono tutte chiuse, l’atmosfera dell’appartamento cambia, con un lato un po’ più filtrato, ma rimanendo nonostante tutto abbastanza luminosa.
«I prodotti VELUX sono assolutamente adatti. Avevamo paura di avere troppo caldo, ma in realtà funzione benissimo», afferma Diana. «Per questo abbiamo scelto i prodotti VELUX (…). Perché si può modificare la luce in funzione dei diversi bisogni della famiglia», aggiunge.
Giochi d’ombra e di luce
Onnipresente nello spazio, la luce non solo si sposta nel corso della giornata, ma modifica anche l’atmosfera a seconda delle stagioni. Per questo, a seconda del periodo dell’anno, il sole tramonta in posizioni diverse e «ciò crea piccole sorprese», racconta soddisfatta la giovane donna.
Anche i colori variano. In autunno, la luce tende all'arancio, quasi al rosso a fine giornata, con quadrati di luce che si spostano sui mobili e sui muri.
Tutti questi giochi di luce, che simboleggiano anche i cambiamenti della vita, incarnano perfettamente la filosofia di vita dei proprietari, in cui la fluidità è come un leitmotiv. Apportano una libertà di vita e di movimento che lascia, al contempo, un aspetto «nido», molto rassicurante, che ci ricorda alcuni luoghi dell’infanzia. E Diana conclude:
«Tra di noi diciamo molto spesso a che punto siamo fortunati a vivere in un appartamento simile. Siamo molto privilegiati.»
3 punti chiave
- Spazi fluidi grazie alla luce: la combinazione di finestre VELUX lascia la luce diffondersi liberamente attraverso lo spazio
- Una protezione contro il calore e la luce: polivalenti, le tende VELUX modulano l’atmosfera conservando la luminosità dei luoghi
- Una luce che evolve nel corso delle stagioni: le finestre VELUX invitano a entrare la luce e le sue variazioni di colore